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Mit Schwimmweste und Helm ausgerüstet, werden die Teilnehmenden in Gruppen eingeteilt. Dann werden die Kanus zu Wasser gelassen und mit Paddelschlägen in die Strömung gelenkt. 27 Kilometer durch seichtes Gewässer, wo auch manchmal ausgestiegen werden muss, um das Kanu von Hand zu ziehen, dann kurze, aber heftige Stromschnellen, bei denen die Equipen abwechselnd kentern.
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L’indomani ci attende una delle esperienze più appassionanti di questo trekking sull’acqua: la discesa del Parco del Ticino in canoa. Si entra, infatti, in una riserva della Biosfera dell’Unesco, dove ovviamente le barche a motore non sono ammesse. Indossati, i giubbotti di salvataggio e i caschi, le guide formano gli equipaggi, poi si lanciano le canoe nella corrente a colpi di pagaia. Per 27 chilometri si affronteranno bassi fondali, dove si dovrà scendere e trascinare le canoe a mano, e brevi ma tumultuose rapide, dove tutti gli equipaggi a turno finiscono per capovolgersi. Ma niente paura: l’acqua arriva appena ai polpacci, al massimo si rischia qualche lieve escoriazione alle ginocchia se si rimbalza sui sassi del fondo. Di tanto in tanto si tirano le imbarcazioni a riva e ci si concede un bel bagno rigenerante nelle fresche acque del Ticino. Anche i più anziani, come Madeleine e Wilfred, coniugi di 75 anni, sembrano ragazzini in gita scolastica. Il giorno dopo è in programma un’altra attività entusiasmante, ossia una ventina di chilometri in bicicletta sugli argini che costeggiano il Naviglio Grande, il canale che un tempo era navigabile e arrivava fino a Milano. Ci si ritrova a pedalare in uno dei rari polmoni verdi della super cementificata Lombardia, lontani dal traffico e dall’inquinamento. Poi si risale sui gommoni e si prosegue sul Ticino verso Pavia, ultima tappa prima di immettersi nel grande fiume Po. Naturalmente si approfitta della sosta per visitare in lungo e in largo questa antica città piena di monumenti storici.
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