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Having fled with a lot of money with him, Saadi had literally bought the solidarity of authorities in Niger and was living a lavish life while claiming, in television interviews, to be in contact with the armed opposition to the new Libyan authorities (and for this reason he had had some problems with his host country). With the extradition to Libya of his uncle Senussi, Saadi has immediately smelled a rat and how things could change for the worse.
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Saadi era scappato in Niger nel settembre 2011 dopo un tentativo, peraltro fallito, di negoziare la sua resa con i ribelli libici. Aveva ottenuto l'asilo politico da parte delle autorita' di Niamey che nel frattempo avevano respinto varie richieste di estradizione da parte della Libia. Scappato con molti soldi al seguito si era comprato la solidarieta' delle autorita' nigerine, ma si era anche dedicato ad una dolce vita dispendiosa millantando, in interviste televisive, di essere in contatto con l'opposizione armata contro le nuove autorita' libiche (e per questo aveva avuto anche qualche problema con le autorita' del Paese ospitante). Con la estradizione dello zio Senussi in Libia, Saadi ha subito fiutato che le cose potevano cambiare in peggio per lui. Infatti i soldi libici, come hanno facilmente convinto la Mauritania, potrebbero fare altrettanto con un Paese povero come il Niger. Questo nonostante gli stretti legami intercorsi nel passato tra il Presidente Mahamadou Issoufou e Gheddafi stesso.
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