|
Es war erreicht: wir sollten aus dem Landhaus von Sophienthal in das grosse Herrenhaus von Jootma übersiedeln, das vier Kilometer von jenem entfernt lag. Jootma war ein Rittergut, das nun dem Verwandten und Studienkameraden meines Vaters, Baron Maydell zu Kurro, gehörte, der es von Herrn Viktor von Henning erworben hatte, der mein Taufvater war.
|
|
Se l’inizio del 1883 fu per me greve di tristezza, l’estate avrebbe portato a compimento un mio desiderio la cui aspettativa mi riempiva di gioia. Ce l’avevamo fatta: avremmo traslocato dalla casa di campagna della tenuta di Sophiental nella casa signorile di Jootma, distante quattro chilometri da quest’ultima. Jootma era un cavalierato appartenente al barone Maydel von Kurro, parente e collega di studi di mio padre, che l’aveva a sua volta acquistato dal signor Viktor von Henning, che era stao mio padrino di battesimo. Una volta, i cavalierati baltici potevano essere posseduti che da parenti di appartenenti, in quanto immatricolati, alla nobiltà baltica. Il signor von Henning, che non ne possedeva i titoli, l’aveva acquisito per il tramite di sua moglie, nata baronessa Sophie von Wrangel il cui padre aveva creato i bei giardini di Jootma. Da lei deriva la denominazione «Sophienthal» data dal marito al possedimento. Questa regolamentazione venne poi annullata e presto i cavalierati poterono passare nelle mani di proprietari che non possedevano i titoli nobiliari previsti antecedentemente. Il barone Maydell possedeva oltre Kurro, dove viveva sua sorella, anche i cavalierati Jootma e Resna, la cui casa signorile era stata distrutta da un incendio. Prima di noi, nel castello di Jootma, ci aveva vissuto in affitto un barone Rosen. Ora era libero e lasciato a nostra disposizione. Jootma poteva de facto essere considerato un castello e, visto esternamente, appariva molto più cospicuo dell’abitazione signorile di Kurro, superato nell’aspetto che dal goticheggiante candido castello di Lechts che avrebbe per mè ben presto assunto un altro significato. Bella anche la residenza del bianco castello di Taps dalle sue sei colonne, dove abitava Alla von Fock, mia madrina di battesimo. Jootma era una casa a due piani in stile impero e aveva sul suo fronte 24 finestre con un peristilio a mo’ di tempio dalle quattro colonne sui due piani. La si vede già all’arrivo nella verde corte delle rose, circondato da alberi di ogni tipo, tigli, betulle, pioppi di diversa specie, Pini e cespugli fioriti. Si entra da sinistra, come in un boschetto di fogliami e pini, e ci fermiamo davanti alla scalinata con il colonnato. Entriamo nell’anticamera, dove si depositano le nostre cose. Qui, un antico armadio con uno specchio in mahagony. Di fronte, attraverso una porta ad ante battenti scorgiamo la sala da pranzo con la doppia porta sulla veranda che guard
|