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Imperatyw kształcenia ustawicznego ma dwojaki rodowód: jest wezwaniem do formowania i modulowania nie tylko edukacji i pracy, ale do stratyfikacji, wtłaczania w koleiny i sterytorializowania wszystkich relacji, całego życia; jednocześnie domaga się ciągłej gotowości do zmian, przystosowania i modyfikacji.
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The imperative of life-long learning implies a twofold appellation: an appellation to mold and modularize not only education or work, to stratify, striate and territorialize all relationships, the whole of life, and at the same time an appellation to be prepared to constantly change, adapt, vary. Modulation is determined by this twofold appellation, it is based on the interplay of the clean temporal and spatial separation and striation of the modules with the inseparability of endless variations boundlessly modulating. Whereas modulation means restraint in one case, the insertion of a standard measure, bringing every single module into form, in the other case it requires the ability to glide from one key to another, to translate unknown languages, to interlock every possible level. If the disposition of modulation consists on the one hand in forming modules, on the other it demands a constant self-(de-)formation, a tendency to permanent modification of the form, to transformation, to formlessness.
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L’imperativo del lifelong learning implica un doppio appellarsi: un appellarsi alla schematizzante modularizzazione, non solo della formazione o del lavoro; alla stratificazione, alla striatura e alla territorializzazione di tutti i rapporti e della vita intera, e contemporaneamente un appellarsi alla disponibilità a cambiarsi di continuo, ad adattarsi, a variarsi. La modulazione si rifà sicuramente a questo doppio appellarsi: essa si basa sull’agire congiunto della netta separazione e schematizzazione, sia temporale che spaziale dei moduli, e dell’indivisibilità tra variazioni infinite e modulazioni sconfinate. Se la modulazione ha da un lato il significato di tenere a freno, di introdurre una misura standard, del dare una forma ad ogni singolo modulo, dall’altro esige la capacità di effettuare il passaggio da un tono all’altro, di tradurre in lingue ancora sconosciute, di concatenare tutti i piani possibili. Mentre in un caso la definizione di modulazione consiste nel formare dei moduli, nell’altro esige una costante auto-(de-)formazione, una tendenza alla costante modificazione della forma, alla trasformazione, in una parola, alla mancanza di forma.
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