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Calasetta è il secondo centro urbano dell'isola di Sant'Antioco e per le sue caratteristiche e tradizioni conserva immutate tipicità delle sue orgini tabarchine e genovesi. La vita nel centro di Calasetta ebbe inizio intorno al 1769, quando un gruppo di Tabarkini, provenienti dall'isola di Tabarka (un isola posta di fronte a Tunisi) ma originari di Pegli (vicino a Genova), chiesero al re Carlo Emanuele di popolare la costa settentrionale dell' isola di Sant'Antioco, proprio di fronte all'isola di Carloforte. Da parte del regno sabaudo, infatti, già dai primi anni di dominazione nell'isola c'era la marcata intenzione di promuovere un ripopolamento di tutta la Sardegna, compresa l'isola di Sant'Antioco, dove arrivarono prima coloni tabarchini, poi piemontesi ed infine siciliani. Il centro abitato è poggiato su una collinetta che scende fin verso il porto, dando al paese una forma simile ad un poligono. Il centro visto dall'alto suggerisce un'idea di estremo rigore per la regolarità e l'ordine delle sue strade rettilinee, che si incrociano formando un reticolato ortogonale. L'origine del nome Calasetta e l'aggettivo calasettano pongono problemi interpretativi complessi. Secondo lo Spano, esso deriverebbe da Calasgèdda, diminutivo di Cala. L'attestazione più antica del 1752, però, suggerisce il nome di Calasei seguito nel 1754 da Calastra per indicare la zona costiera e Cala di Seta per indicare la zona dell'entroterra. Nel 1757 si trova Calaseda (spagnolo) e, infine, Calasetta e Cala di Seta si alternano nei primi documenti scritti che riguardano il paese.
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