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Ce groupe de travail doit être conçu de manière que l'économie et la société civile se sentent sur un pied d'égalité avec les gouvernements en tant qu'acteurs du processus du FGI, mais que les gouvernements – qui continuent à se méfier de ces acteurs et à les écarter, et préféreraient un processus reposant sur les seuls gouvernements – participent malgré tout.
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Im Juli 2010 hat der Wirtschafts- und Sozialrat der UNO (ECOSOC) in New York den Resolutionsentwurf der CSTD angenommen. Kurz darauf hat die neue Vorsitzende der CSTD aus Ghana ihren Vorgänger Frédéric Riehl, Vizedirektor und Leiter Internationales des BAKOM, beauftragt, diese Arbeitsgruppe einzusetzen und zu leiten. Der Schweiz kommt somit – einmal mehr – eine anspruchsvolle Aufgabe im WSIS-Prozess zu: Ziel muss es sein, diese Arbeitsgruppe so zu kreieren, dass sich einerseits Wirtschaft und Zivilgesellschaft weiterhin als den Regierungen gleichwertige Stakeholders im IGF-Prozess fühlen, dass aber andererseits diejenigen Regierungen, welche diesen Stakeholders nach wie vor misstrauisch bis ablehnend gegenüber stehen und lieber einen von den Regierungen alleine gesteuerten Prozess hätten, bei diesem Prozess ebenfalls mitmachen. Es bleibt also nur wenig Zeit, eine ausgewogene und repräsentative Arbeitsgruppe zusammenzusetzen und bis im Frühling 2011 für Alle akzeptable Reformen des IGFs zu erarbeiten. Dies kann allerdings nur gelingen, wenn die Generalversammlung im Herbst 2010 auch tatsächlich entscheidet, das Mandat des IGF über 2010 hinaus weiterzuführen.
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Nel luglio 2010 il Consiglio economico e sociale dell'ONU (ECOSOC), riunitosi a New York, ha adottato il progetto di risoluzione della CSTD. Poco dopo, il nuovo presidente ghaneano della CSTD ha incaricato il suo predecessore Frédéric Riehl, vicedirettore e capo del Servizio Affari internazionali dell'UFCOM, di istituire e dirigere questo gruppo di lavoro. Alla Svizzera spetta ancora una volta un compito arduo nel processo del VMSI: l'obiettivo è quello di creare un gruppo di lavoro che permetta all'economia e alla società civile di continuare a sentirsi stakeholder dell'IGF al pari dei governi e che assicuri altresì la partecipazione al processo anche di quei governi che continuano a guardare con diffidenza o addirittura con ostilità questi gruppi d'interesse, preferendo un processo diretto unicamente da organi governativi. Rimane pertanto poco tempo per istituire un gruppo di lavoro equilibrato e rappresentativo ed elaborare entro la primavera del 2011 riforme dell'IGF accettabili per tutti. Tuttavia ciò sarà possibile solo se nell'autunno del 2010 l'Assemblea generale dell'ONU deciderà effettivamente di rinnovare il mandato dell'IGF oltre il 2010.
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