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Durante tutto il medioevo, e sino al XVIII sec., si perse ogni memoria della funzione originaria dell'edificio ed i suoi resti non furono riconosciuti come tali che molto tardi. Nel 1864 alcuni saggi di scavo portarono alla luce una serie di muri, mentre negli anni '20 del Novecento si diede una prima sistemazione al monumento, demolendo le casupole che lo circondavano. La completa messa in luce avvenne però tra il 1933 e il 1941, quando furono effettuati importanti lavori di restauro e integrazione. Negli anni successivi, nelle immediate vicinanze della facciata monumentale, sono venuti alla luce resti di abitazioni del II o del III sec. d.C. e le basi marmoree di sei colonne del porticato che fiancheggiava una via. Le ultime ricerche, condotte sulle murature, hanno permesso di ipotizzare che le strutture attualmente visibili non siano nate tutte in prima fase (I sec. a.C.), ma che siano il frutto di successive modificazioni avvenute ancora in epoca antica.
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