jaz – -Translation – Keybot Dictionary

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  Otvoritev festivala Fab...  
V okviru festivala je pri Študentski založbi v knjižni zbirki Beletrina izšel zadnji roman Niccolòja Ammanitija Jaz in ti, ki ga je prevedla Vera Troha.
In occasione del festival è stata pubblicata da Študentska založba nella collana Beletrina la traduzione, realizzata da Vera Troha, dell’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti Io e te.
  Otvoritev festivala Fab...  
Obe deli, poleg še dveh drugih, živita tudi na filmskem platnu v režiji Gabrieleja Salvatoresa, kmalu pa bo na ogled tudi film po literarni predlogi prodajne uspešnice Jaz in ti v režiji Bernarda Bertoluccija.
Niccolò Ammaniti (1966), affermato scrittore in Italia e all’estero, è autore del romanzo Io non ho paura, col quale ha ottenuto il prestigioso Premio Viareggio-Repaci come scrittore più giovane. Nel 2007 con il romanzo Come Dio commanda si è aggiudicato il Premio Strega. Da questi, e da altri due libri, sono stati tratti quattro film diretti dal regista Gabriele Salvatores. Prossimamente al cinema arriverà anche il film tratto dal best seller Io e te del regista Bernardo Bertolucci. Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in quarantaquattro paesi.
  Projekcija filma: Vojna...  
Na neki tocki sem spoznal, da ce sem hotel ponovno odkriti tisto potovanje po konfliktnem obmocju, sem ga moral pozabiti, pozabiti konflikt, pozabiti misli na konflikt, pozabiti politicne opazke, kdo ima prav in kdo se moti … Tako sem zacel ustvarjati, kot da bi izrisoval podobe iz svojega spomina na platno, sledil drobcem poezije, ki govorijo o svobodi in prisili, o žrtvah in mogocnežih, o ljudeh brez obraza, brez imena. Jaz osebno ne podajam nobenega mnenja.
E così ho costruito come disegnando su una tela con le immagini che avevo, seguendo frammenti di poesia che parlano di libertà e costrizione, di vittime e di potenti, di gente senza viso, senza nome. Non c'è da parte mia un giudizio. Mi piace guardare con gli occhi di un bambino che aspetta, che non vuole capire ma viene attirato dai volti, dai sorrisi, dalle immagini forti di case distrutte, dalla paura della gente ma anche dal cielo, dalla luce. Ci sono nel mio gruppo persone come Bobò, senza voce, o Gianluca, che con i loro corpi diversi, con le loro diverse logiche mi sembrava che guardassero la guerra con innocenza, senza giudizio. Ecco, mi piaceva pensare che il film fosse un po' la guerra vista con gli occhi di queste persone, che forse proprio per la loro condizione di diversi possono liberamente essere attirati dalle cose brutte, violente, ma anche dalla vita segreta che comunque è nascosta dietro la ferita. Io non voglio capire, prendere posizione, la guerra è un luogo dell'animo umano buio, contorto, spesso è molto difficile definire i buoni e i cattivi, i giusti e gli ingiusti, spesso è più facile con l'occhio della poesia avvicinare una verità più profonda. E comunque sempre è la danza per me, la ricerca della bellezza del gesto, dei tanti gesti umani che si susseguono e che così mi raccontano qualcosa di più segreto, un racconto di potenza e fragilità, distruzione e costruzione, violenza e vita comunque possibile, guerra e pace; qualcosa di illogico, di incomprensibile, ma spesso forse più vero.