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Deriva, come il nome annuncia, da latte di mucca dell'antica razza podolica portata in Italia fra il IV e il VI secolo dagli invasori barbari. Merita raccontarne brevemente la storia. Le mucche podoliche hanno corso il rischio di estinzione in Italia quando, negli anni Sessanta, la Comunità Economica Europea offriva contributi per ogni capo abbattuto. Gli allevatori lucani nascosero le mandrie nei boschi e salvarono così la razza dai pregi particolari che, secondo gli esperti, avrebbe generato le razze maremmana e marchigiana. Si tratta di animali che hanno l'abitudine a camminare sempre, di conseguenza hanno bisogno di grandi estensioni di pascoli che gli allevatori prendono in affitto pagando i proprietari dei terreni con un certo numero di formaggi. La produzione non è molto abbondante perché la mucca podolica, proprio per queste sue caratteristiche, ha una scarsa produzione di latte, che però è molto ricco di sostanze grasse. Il formaggio ha pasta di colore giallo e la goccia di grasso al centro della fetta è indice dell'assoluta qualità del prodotto. Le forme sono tondeggianti, del peso di circa due chilogrammi, con appendice strozzata all'apice, crosta sottile e lucida, sapore dolce e profumo delicato. All'origine dei molti pregi di questo formaggio è il fatto che le mucche si concedono alla mungitura solo dopo aver svezzato il vitellino. Il periodo migliore inoltre va dalla primavera inoltrata a fine luglio, quando nei prati il foraggio è più ricco, profumato e abbondante.
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