|
Ils développent un concept global à partir d’une approche personnelle et sensible, et sont, à ce titre, des interlocuteurs privilégiés pour faire évoluer les structures. Mais nul besoin de créer des projets surdimensionnés, car c’est dans les interstices qu’ils sont à l’aise et qu’ils interviennent.
|
|
For over a decade now, my work as a designer has drawn its meaning from how it confronts the social environment. I’ll be making reference to pragmatism, a philosophy that favours experimentation and action – it’s also a philosophy that preaches intervention and creativity. Because they are able to analyse various forms of use and need, designers straddle several disciplines. They develop a universal concept based on an individual, sensitive approach, which makes them favoured points of contact for structural evolution. However, there’s no need to create oversized projects because it is precisely in the gaps where they feel at ease and where they make their move. By doing small-scale experiments in suitable places and by rejecting the roles that each is preassigned, they combine forces and build new networks of constantly evolving relationships. This is why I see the designer as a pragmatist – experimentation and action play a key role here. And to the extent that an experiment transforms the person doing it and changes and enhances how they see the world, it can also impinge more subtly on what is real without imposing a predefined and fixed doctrine. In other words, I push myself to act differently so that I can think differently too.
|
|
Il mio lavoro di designer, da una decina d’anni a questa parte, si nutre del confronto in ambito sociale. Farò riferimento al pragmatismo, una filosofia che privilegia l’esperienza e l’azione, ma anche una filosofia dell’invenzione e della creatività. I designer, in virtù della loro capacità di analizzare usi e necessità, abbracciano diverse discipline. Sviluppano un progetto globale a partire da un approccio personale e sensibile e, proprio per questo, sono degli interlocutori privilegiati per far evolvere le strutture. Ma senza il bisogno di dar vita a progetti sovra-dimensionati, perché sono proprio le vie traverse il loro naturale spazio di movimento e di azione. Sperimentando su piccola scala e nei luoghi propizi, fuggendo dai ruoli predeterminati, i designer riuniscono le energie e costruiscono nuove reti di relazioni in evoluzione. Ecco cosa intendo quando dico che il percorso del designer mi sembra pragmatico: l’esperienza e l’azione hanno un ruolo essenziale. E, nella misura in cui la sperimentazione trasforma lo sperimentatore e modifica e arricchisce la sua percezione del mondo, il designer è in grado d’intervenire con maggiore accuratezza sulla vita reale, senza farsi rinchiudere in una dottrina prestabilita e immobile. Io mi sforzo quindi di agire in modo diverso per pensare anche in modo diverso.
|