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Si trova a ridosso delle colline del Sarrabus, in un tratto alluvionale della foce del Flumendosa. Il paesaggio circostante è ricco di attrattive naturali: sui monti, lecci e ginepri, corbezzoli e filiree, in mezzo a cui vivono pernici, lepri e cinghiali; mentre le zone palustri degli stagni e le foci dei corsi dacqua sono ricche di giunchi , stuoie, tamarici, canne e salici, folaghe, germani reali, aironi cinerini e altri esemplari pregiati. Le due miniere di "Gibbas" e "SAcqua Arrubia", abbondante agli inizi del secolo, erano ricche di argento e galena argentifera. Di interesse geologico anche "Is Angurtidorgius" la grotta carsica più grande della Sardegna. Testimonianza di insediamenti umani già nel III millennio a.C. sono le domus de janas, ma più numerosi sono i reperti delletà nuragica. I Fenici fondarono, presso lestuario del Flumendosa, un porto fluviale fin dal 600 a.C., Sarcapos, individuato sullaltura di Santa Maria. Nel territorio di Villaputzu si hanno testimonianze anche delletà vandalica e bizantina, grazie al rinvenimento di ceramiche del VI-VII secolo d.C. Nel Medioevo, col nome di "Villa Pupus", fece parte della curatoria del Sarrabus, nel Giudicato di Cagliari. In seguito al crollo del Giudicato di Cagliari, il territorio venne incamerato dalla Gallura e Giovanni Visconti si impadroni anche del Castello di Quirra. Proprio intorno alle vicende di questo Castello, al centro delle lotte fra gli Aragonesi e il Giudicato di Arborea, si intreccia la storia di Villaputzu. Nel 1323, il territorio e il Castello risalente al XII secolo, vennero dati in feudo a Berengario Carroz. Per la sua posizione costiera subì diverse incursioni moresche, dalle quali si difese grazie anche alla Torre di Porto Corallo, costruita dagli Spagnoli nel XVI secolo, e alla Fortezza di Gibas. Ai piedi del Castello di Quirra, di cui restano pochi ruderi, si può ammirare la Chiesetta romanica di San Nicola di Quirra. Allinterno del paese domina la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio, di forme gotico-catalane.
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