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Alcuni anni fa una comunicazione proveniente dagli Stati Uniti ha fatto allarmare le biblioteche di tutto il mondo: nell'ambito della lotta contro il terrorismo l'FBI («Federal Bureau of Investigation») ha chiesto alle biblioteche americane di consegnare i dati dei loro utenti. La misura ha aperto gli occhi a coloro che ancora non si erano accorti di quanto le informazioni, a prima vista innocue, sui libri presi in prestito e sulle ricerche effettuate nei computer delle biblioteche potessero essere messe in relazione e creare profili della personalità alquanto precisi. Di conseguenza, si è reso necessario esaminare il trattamento dei dati personali nelle biblioteche e, se del caso, adattarlo ai requisiti posti dalla protezione dei dati.
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