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L-esportazzjoni lejn ir-Russja żdiedet b'aktar mid-doppju fl-istess żmien, minn 1.8% għal 3.9%, u b'hekk qabżet l-esportazzjoni lejn il-Ġappun għalkemm sehem ir-Russja kien saħansitra ogħla fl-2008 (5.0%) qabel il-kollass fil-kummerċ dinji. L-istess xejra tidher fejn tidħol l-Indja, għalkemm fuq skala ferm iżgħar, billi dan il-pajjiż irċieva 1.7% tal-esportazzjoni taż-żona euro fl-2009.
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L’area dell’euro, inoltre, ha il potenziale per sfruttare le nuove opportunità create da questi paesi. Le sue esportazioni e importazioni di beni e servizi incidono in misura rilevante sul PIL. A questo riguardo va sottolineato che tra il 2000 e il 2009 la quota di esportazioni dell’area (al netto dell’interscambio nell’area) diretta verso l’Asia è salita dal 19% al 22%, mentre quella destinata agli Stati Uniti è scesa dal 17% al 12%. La quota del totale delle esportazioni dell’area verso la Cina è aumentata dal 2% al 5,3%. Le esportazioni verso la Russia sono più che raddoppiate in termini percentuali, passando dall’1,8% al 3,9% e quindi superando quelle dirette in Giappone, anche se nel 2008 – prima del crollo del commercio mondiale – si collocavano su livelli ancora maggiori (5,0%). Andamenti analoghi sono osservabili per l’India, sebbene su scala decisamente più ridotta: nel 2009 il paese rappresentava l’1,7% delle esportazioni dell’area dell’euro.
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