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Dai Rees, Simon Thorogood, Naomi Filmer, have kept their conceptual bias, often funding their practice with academic work, and Anna Nicole Ziesche whose work is uncompromising and profound, and was the first student to ever graduate from the MA Fashion at Central Saint Martins with a film instead of a collection, it has been exhilarating weaving them into a broader web.
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Non si può sfuggire alla propria storia e al proprio contesto, scorrendo l'elenco degli stilisti, con molti dei quali ho collaborato per oltre 10 anni. Dai Rees, Simon Thorogood, Naomi Filmer hanno conservato la loro inclinazione concettuale, spesso finanziando la loro attività con il lavoro accademico, e Anna-Nicole Ziesche, il cui lavoro è intransigente e profondo, la prima studentessa a laurearsi al MA Fashion at Central Saint Martin con un film anziché una collezione; è stato entusiasmante inserirli in una trama più ampia. La mostra, come tutte le mostre, rivela le affinità e fa emergere le preferenze del curatore. Feminist Art, installazione dei primi anni Settanta, è saltata fuori nelle conversazioni innumerevoli volte (è dove ci sono più sperimentazioni concettuali che utilizzano l'abito, per ovvie ragioni) e la mostra, dato che riguarda l'allusione, consente di seguire un corso di pensieri e di popolarlo con altri oggetti degli elementi della mostra: per esempio, so che il modo in cui sono drappeggiate le catene che sostengono l'opera di Dai alludono ad Untitled Rope di Eva Hesse, del 1970 – a cui ho pensato quando ho visto l'installazione di Francesco Vezzoli per Greed, al Gogosian che tu, Maria Luisa mi hai portato a vedere a Roma, dove uno dei poster riproduceva Eva Hesse. Gli oggetti sono collegati da una storia personale – non è ovvio che le catene drappeggiate debbano avere un collegamento con una bottiglia di profumo nella sala accanto, ma questo è il modo in cui le mostre sono sempre organizzate, modi di cui il visitatore è soltanto parzialmente consapevole. Ecco perché, per me, è strano quando le mostre cercano di spiegare il significato con dei pannelli di testo – come se si potesse dare una spiegazione chiara delle vere motivazioni.
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