wilhelm – -Translation – Keybot Dictionary

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  Fotos | Verkehrsmeldeze...  
Besuch Landeshautpmann Dr. Luis Durnwalder, damaliger Chef des nationalen Zivilschutzes Dr. Guido Bertolaso und Bischof Wilhelm Egger (†)
Visita del Presidente della Provincia di Bolzano Dr. Luis Durnwalder, l'allora capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso ed il vescovo Wilhelm Egger (†)
  Apotheke | Institutione...  
Apotheke Dr. Wilhelm Steifler
Farmacia Comunale S. Geltrude
  Ämter und Mitarbeiter |...  
Dr. Wilhelm Palfrader
dott. Wilhelm Palfrader
  Autonome Provinz Bozen ...  
1992 bzw. 1998 übergab Prof. Dr. Wilhelm Wegener, Göttingen, dem Südtiroler Landesarchiv diverse Archivalien aus Südtiroler Provenienzen (Herren von Annenberg, Spitalsarchiv Bruneck, Kloster Gries, Deutschhaus zu Sterzing).
Nel 1992 e nel 1998 il prof. dott. Wilhelm Wegener di Göttingen trasmise all'Archivio provinciale di Bolzano varie pergamene di provenienza tirolese (signori di Annenberg, archivio dell'ospedale di Brunico, convento degli Agostiniani di Gries, Ordine Teutonico di Vipiteno).
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Auch Wilhelm Pfaff verwendet die Bezeichnung “Bauernkaffee“, bei der Beschreibung der in Südtirol kultivierten Kaffee-Surrogate: “Es sind dies in erster Linie die blaublütigen Lupinen, Wolf- oder Feigbohnen (Lupinus hirsutus, varius, angustifolius) , welche in höheren Lagen fast in jedem Bauerngarten zu finden sind und deren bittere Samen von den Bäuerinnen zur Kaffeebereitung verwendet werden, weshalb die Lupinen hier auch direkt “Bauernkaffee“ heißen.
Anche Wilhelm Pfaff utilizza la denominazione di “caffè del contadino“ quando descrive i lupini coltivati in Alto Adige come piante succedanee del caffè: “Si tratta principalmente di lupini dai fiori blu ovvero il lupino irsuto, multifloro e selvatico (Lupinus hirsutus, varius, angustifolius)13 , che ad una certa altitudine si trovano in quasi ogni orto contadino. I semi amari di questi lupini vengono utilizzati dai contadini per preparare il caffè. Ecco perché qui I lupini vengono chiamati direttamente “caffè del contadino“. “È un po’ amaro ma zuccherato non è male“, mi disse una volta la contadina Köhlen a La Costa, quando la incontrai mentre stava rimuovendo i semi di lupino dai baccelli e le chiesi, che gusto aveva il caffè di lupini. “In Val Pusteria”, racconta, “si coltivava anche il lupino a fiori bianchi (Lupinus albus) per ricavarne del caffè.“
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Hinweise auf die Nutzung der Erdmandeln als Kaffee finden sich sowohl in der Literatur, auch gibt es ältere Menschen, die sich an die Verwendung der Erdmandeln als Kaffee erinnern. Wilhelm Pfaff hat im Jahr 1927 in einer Ausgabe der Schlernschrift einen umfassenden Beitrag über die Kulturpflanzen der Bauerngärten in Südtirol verfasst.
Il cipero dolce fa parte delle piante coltivate riscoperte e rilanciate proprio in questi ultimi anni. I suoi tubercoli, detti anche dolcichini o babbagigi possono essere consumati crudi, tostati (come snack), macinati per sostituire le noci, cotti come contorno di verdura ma possono anche essere lavorati per ottenere un’eccellente bevanda rinfrescante. Questi “frutti” sono caratterizzati da un sapore piacevolmente dolce che ricorda quello delle mandorle. La pianta proviene dall’Africa tropicale, ma viene coltivata in Spagna da ormai diversi secoli. I tuberi contengono fino al 47% di zucchero e amido, fino al 20% di grassi e fino all’8% di proteine. In Alto Adige, nel sud della Stiria e a Norimberga il cipero dolce veniva coltivato proprio per ricavarne del caffè. L’impiego dei tubercoli come surrogato del caffè è documentato sia dalla letteratura che dai racconti degli anziani. Nel 1927 Wilhelm Pfaff in un’edizione della rivista “ Schlernschriften” pubblicò un ampio articolo sulle piante coltivate negli orti dei contadini altoatesini. Egli fa riferimento al cipero dolce come pianta da caffè: “(…) inoltre, un tempo – a differenza di oggi – il cipero dolce (Cyperus esculentus) veniva coltivato molto più spesso negli orti dei contadini per ottenere dai suoi tuberi dolci un surrogato del caffè.“